La mia ultima grande sfida...

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Draman
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La mia ultima grande sfida...

Messaggio da Draman »

N.B.: il racconto che segue NON è mio. Mi è stato chiesto di postarlo da un'altra persona, la cui identità verrà svelata solo alla fine :)



Seduto nella taverna di Filthy a bere una orribile birra annacquata (e tanto per non smentire il suo nome, Filthy me l'ha servita in un bicchiere che sembra non lavato da anni...), chiacchiero con il mio compagno di mille avventure, parlando dei bellissimi ricordi che ci legano, e di tutte le sfide che abbiamo affrontato insieme...
Eppure, nonostante tutti i pericoli corsi, non ci sentiamo ancora appagati...non vogliamo assolutamente finire come il povero Biff, che a soli quarant'anni ha chiuso la sua carriera di avventuriero e continua a raccontare a tutti di quando aveva ucciso un drago verde...massimo rispetto per la sua impresa ovviamente, ma sta cominciando a diventare noioso e patetico.
In effetti a me e al mio compagno resta un'ultima grande impresa da tentare, che nessuno ha mai nemmeno osato immaginare...la sfida si annida tra le cupe ombre del castello proibito di Ravenloft, e consiste nell'affrontarlo solamente noi due; personalmente io non ho paura, e nemmeno il mio fido compagno...ma ovviamente l'idea di guardare nuovamente gli occhi ipnotici del conte Strahd, e di sentire il suo alito mentre affonda i suoi denti nel tuo collo non e' propriamente rassicurante.
Ma in fondo...cosa abbiamo da perdere, se non l'anima?
I mercenari che continuano ad andare e venire dalla taverna hanno capito, probabilmente origliando, le nostre intenzioni, e ci guardano con occhi spiritati...alcuni di loro si fanno il segno della croce e mormorano parole incomprensibili...evidentemente non hanno molta fiducia nelle nostre capacita'...
Io e il mio compagno, dopo alcuni giorni di preparazione, ci diamo appuntamento presso la locanda del villaggio dei gitani, e dopo aver controllato un'ultima volta il nostro armamentario (ovviamente nessuno di noi ha nemmeno toccato un goccio di alcool nelle ultime ore...farlo significherebbe condannarci a morte certa...al castello saranno necessari nervi saldi e riflessi prontissimi), ci incamminiamo verso nord.
I gitani sono anche i guardiani della palude antistante il castello, e sono stati loro a crearla, proprio per impedire che l'influenza malefica del conte si diffonda, e appena ci vedono proseguire decisi e pensierosi, ci ammoniscono nel modo che potete ben immaginare, ma a noi sinceramente non importa nulla...abbiamo deciso, e dopo una confortante stretta di mano, cominciamo a camminare nella fanghiglia.
Fortunatamente la palude non rappresenta un grosso problema, perche' l'abbiamo gia' esplorata varie volte, quindi riusciamo ad evitare accuratamente le sabbie mobili che hanno fatto piu' di una vittima in passato (anche se, posando il piedi e vedendolo affondare troppo rapidamente, ogni tanto ci viene il dubbio che la nostra mappa sia sbagliata, oppure che Strahd abbia deciso di "riammodernare" il suo maledetto acquitrino puzzolente), e ci troviamo pronti ad affrontare quell'orrendo e indescribile ammasso biologico che tutti, familiarmente, chiamano "la cosa della palude". Dopo un breve scontro, il mio compagno, probabilmente per scaricare la tensione, se ne esce con la battuta "prima la chiamavamo la cosa della palude, d'ora in poi la chiameremo la cosa morta della palude"; come battuta non e' granche', ma e' arrivata al momento giusto, ed entrambi ci facciamo una bella risata rigenerante.
Siamo ormai in vista della grande distesa buia e nebbiosa che, bisogna ammetterlo, incute un certo timore, non fosse altro per il fatto che non si vede ad un palmo dal naso, e per gli orrendi gemiti inumani che udiamo ormai distintamente...
Non facciamo in tempo a mettere piede nella nebbia, che un orribile zombie mi attacca...non credete a chi vi dice che gli zombie sono lenti, questo e' velocissimo! Da solo comunque non puo' competere contro di noi, e crolla a terra sbavando; purtroppo non e' lui il custode del cancello del castello, quindi dobbiamo continuare a cercare la famigerata chiave d'oro.
Non vi tediero' raccontandovi di quanto abbiamo girovagato in questa maledetta nebbia alla ricerca dello zombie guardiano, e non provero' nemmeno a raccontarvi le meraviglie e gli orrori che ammiriamo all'interno del castello (che, contrariamente alle dicerie, non e' affatto un rudere decadente, anzi si vede che il conte ci tiene molto al suo titolo nobiliare) : se volete stupirvi come e' successo a noi, allora andate direttamente voi...le parole non sono sufficienti a descrivere l'atmosfera che si vive qua dentro!
Interrompo qui la narrazione nel mio diario, e la riprendo quando stiamo per entrare nel luogo piu' recondito del castello...la cripta!
Appena entrati, i nostri piedi si immergono subito in una densa nebbiolina gelata che ci fa rabbrividire (ma sara' solo per il freddo, che abbiamo i brividi? Non oso chiederlo al mio cuore...), e ci guardiamo subito intorno...in lontananza vediamo svolazzare alcuni pipistrelli, e dietro un angolo lontano vediamo uno strano chiarore che illumina il buio totale che ci avvolge come un sudario; un gemito agghiacciante ci da' il benvenuto...e' la temibile banshee...una donna elfa non-morta condannata per i suoi orrendi peccati in vita, che urla il proprio dolore e la propria disperazione.
Il nostro coraggio e la nostra determinazione cominciano a vacillare...il suo gemito ci distrugge la mente e ci congela il cuore...la nostra missione e' senza speranza, possiamo solamente tornare indietro...
No! Noi non abbiamo paura, e riusciamo a reagire. I provvidenziali tappi per le orecchie (gradito suggerimento di Ulisse) ci vengono in soccorso, e attutiscono il canto disperato della banshee fino a ridurlo ad un debole ed innocuo mormorio. Ed ecco che il primo vero scontro ci si para davanti...il nostro obiettivo e' il tesoro posseduto dalla donna elfica : una chiave di pietra, unica possibilita' di accesso alla tomba del Conte Strahd in persona!
Lo scontro e' breve e violentissimo...contro due come noi nemmeno una banshee ha speranza, e il suo gemito disperato si trasforma ben presto in un orribile urlo di morte.
Mentre il mio compagno raccoglie la chiave caduta dalle mani ormai inerti della banshee, io scruto l'ombra, alla ricerca dell'entrata della tomba...
Eccola! A poca distanza da noi, una piccola porta di colore nero, che conduce alla cripta in cui il vampiro riposa, in attesa di risvegliarsi e proseguire nelle sue malefatte.
Pochi passi, e infiliamo la chiave nella serratura, stando attenti a non fare il minimo rumore...un morso del vampiro, e sei condannato.
La serratura si sblocca, noi spegniamo la nostra lampada ad olio, ed entriamo lentamente, cercando di scorgere qualcosa in quell'oscurita' opprimente...
Purtroppo il malefico vampiro e' piu' furbo di quanto noi immaginassimo, ed e' in agguato proprio dietro la porta! Mi attacca con una velocita' incredibile, e i suoi canini brillano nell'oscurita'...per fortuna i nostri riflessi sono quasi inumani, e lo attacchiamo quasi simultaneamente; i nostri colpi vorticanti si incrociano con i suoi violentissimi pugni, e la battaglia, di una intensita' inimmaginabile, si conclude dopo pochi minuti, anche grazie all'arma del mio compagno, un martello benedetto dagli dei del bene, e dalla mia arma, talmente affilata e magica da avvertire la presenza del male, e colpirlo duramente (volete sapere qual e' la cosa bella? Io, in fondo in fondo, non sono poi cosi' buono, anzi...preferisco un delicato equilibrio, rispetto allo schierarmi tra il bene e il male, eppure la mia spada non mi si ribella mai); Strahd, proprio mentre il mio fendente lo uccide, sibila che la vendetta sara' sua, ma la sua risata finale gli si strozza in gola, e cade a terra, inerte (volete sapere se la leggenda della nebbiolina verde che fuoriesce dal suo corpo ridotto in polvere e' vera? Si', e' vera, e vi diro' di piu'..quella nebbiolina e' dotata di intelligenza propria, visto che si dirige direttamente verso l'uscita, per scomparire chissa' dove). I suoi trofei ora sono nostri, anche se a noi non interessano...dei bellissimi e morbidissimi guanti neri, dei pantaloni neri altrettanto eleganti, e degli stivali anch'essi neri; purtroppo gli oggetti piu' preziosi, ovvero la sua spada nemica dell'equilibrio, il suo temibile scudo nero, e il suo mantello fluente, sono andati perduti eoni fa, preda di qualche coraggioso che per primo oso' affrontare Strahd.
Ancora scossi per il furioso scontro, ci riposiamo alcuni minuti, avvolti nell'oscurita' e nel silenzio piu' totale, interrotto solamente dal nostro respiro affannoso.
Poi accendiamo nuovamente la lampada, e ci guardiamo negli occhi, consci del fatto che l'impresa e' ben lungi dall'essere conclusa. Strahd sta per rinascere, e questa volta sara' molto piu' pericoloso...dobbiamo ucciderlo nuovamente per porre fine una volta per tutte alla maledizione che aleggia su questo castello e sulle zone circostanti.
Siamo stanchi, piu' per la tensione che per l'effettiva fatica fisica, ma ci alziamo, e usciamo velocemente dalla cripta.
Strahd e' risorto, e le sue risate di scherno ci fanno innervosire...sta giocando come il gatto con il topo, perche' questa volta e' in una posizione di vantaggio : alcuni suoi servitori zombie ora lo seguono fedelmente, come vere guardie del corpo, e lui e' alla ricerca di coloro che gli hanno inflitto l'onta della sconfitta.
La terra sconsacrata e' il simbolo della rinascita del conte vampiro, ed e' nella pianura nebbiosa che il conte e' appena risorto : a questo punto, o saremo degli eroi, o degli schiavi senza volonta' al servizio del re dei non-morti...certo la prospettiva non e' molto incoraggiante, ma non sia mai detto che io e il mio compagno ci tiriamo indietro di fronte al pericolo!
Ripercorriamo le scale, le stanze, i passaggi segreti del castello e, nascondendoci in un anfratto, scorgiamo l'oscura aura di potere di Strahd, che cammina con occhi fiammeggianti, seguito da un folto stuolo di zombie che si trascinano faticosamente dietro di lui...ne contiamo ben nove...sono davvero tanti...la nostra determinazione vacilla per un attimo, e ritorniamo ad essere degli essere umani (beh, umanoidi...io sono un gigante delle tempeste, e il mio compagno e' un titano, ma il senso lo avete capito, no?), con le loro paure e le loro debolezze...e il pensiero di una sorte peggiore della morte, l'oblio eterno, ci fa quasi piangere. Ma dopo poco, come risvegliati dalla risata malefica di Strahd, le nostre forze ritornano, e pediniamo il conte e la sua corte dei miracoli per alcuni corridoi...improvvisamente Strahd si ferma, e comincia a girarsi nella nostra direzione...siamo nella Sala della Fede, uno dei luoghi sacri del castello, e mai luogo migliore potra' essere spettatore dello scontro definitivo.
Consci del fatto che Strahd, grazie ai suoi sensi quasi soprannaturali, si e' accorto della nostra presenza, io e il mio compagno ci guardiamo brevemente negli occhi, e dopo un cenno d'intesa (non c'e' bisogno d'altro, abbiamo studiato la tattica di battaglia piu' e piu' volte), ci lanciamo con un furore quasi barbarico (ho detto QUASI...io sono un semplice guerriero, e il mio compare e' un factotum guerriero, sacerdote e stregone) contro il nostro obiettivo, il vampiro padrone delle lande della nebbia.
Io affondo subito i colpi su di lui, mentre subito tre zombie si muovono all'unisono e, gorgogliando, a loro volta mi attaccano con le loro mani artigliate...il mio compagno, conscio della pericolosita' degli zombie (sapete come si dice, no? L'unione fa la forza) scatena subito su di essi il suo potentissimo fulmine magico a catena, che procura immediatamente bruciature nei loro corpi gia' martoriati dalla morte e dalla putrefazione : Strahd invece, pur impegnato nella lotta, mi sorride, e il suo sorriso si trasforma in un ghigno, quando il fulmine rimbalza sul suo scudo protettivo.
Il tocco gelido degli zombie mi fa rabbrividire, e sento la mia spada fatata diventare sempre piu' pesante, mano a mano che porto i colpi...non riesco a tenerli tutti a bada...io sono concentrato sul nemico piu' pericoloso, e sul suo ghigno mortale. Sei zombie reagiscono all'attacco inaspettato del mio compagno, e subito lo attaccano, colpendolo vorticosamente...uno di essi cade...al martello benedetto del mio compagno pochi mostri possono resistere a lungo...e improvvisamente, da uno zombie cadono dei brandelli di carne, che magicamente diventano altri zombie! Nessuno di noi sapeva di questo potere, e improvvisamente ci troviamo a mal partito, tanto piu' che uno zombie colpisce il mio compagno e gli impedisce di completare il secondo incantesimo del fulmine.
Gli zombie mi fanno male, e Strahd, pur ferito, continua ad aprire ferite sempre piu' copiose nel mio corpo : io non cedo, e continuo, inebriato, ad affondare la mia spada nel suo corpo; contrariamente a me, il mio compagno resiste bene, anche perche' gli zombie, se non raramente, non possono distinguere le immagini illusorie dal combattente reale, ed egli continua a colpire a destra e a manca, nell'attesa di poter scatenare nuovamente sui nemici il suo inferno elettrico. Ed ecco che il fulmine magico scaturisce ancora una volta dalle sue dita, e sei zombie esplodono violentemente, inondandoci di carne marcia e liquidi che mi annebbiano la vista : a causa di questa menomazione, il mio ritmo di guerra rallenta impercettibilmente, e Strahd e' lesto a cogliere l'occasione per affondarmi i denti nel collo...mentre lui si aggrappa famelico al mio sangue, mi sento debole, svuotato, e per un breve attimo sento il desiderio di abbandonarmi al sonno...ma e' a questo punto che la mia rabbia e la mia determinazione prendono il sopravvento, e capisco che non devo soccombere. Io ormai sto sanguinando copiosamente, ma Strahd e' messo peggio di me, e un barlume di paura nei suoi occhi tradisce le sue emozioni...dopo pochi secondi, mentre gli zombie continuano incessanti ad attaccare, colpisco per l'ennesima volta Strahd, che con un urlo disumano cade a terra e si sbriciola fino a diventare polvere; purtroppo non ho nemmeno un attimo di pausa per rifiatare e rendermi conto della vittoria, perche' gli zombie, nonostante la loro guida sia stata sconfitta, portano i loro attacchi con immutata violenza, e capisco che sto per seguire la sorte della mia nemesi; mi rimane un'unica possibilita', non concordata con il mio compagno...so che capira' cosa voglio fare.
Fuggo dal combattimento, dando uno sguardo rassicurante al mio compagno, che resta un attimo disorientato, rendendosi conto di essere da solo contro un nugolo di non-morti che non si fermeranno fino a quando la vita che scorre nelle sue vene non si sara' esaurita...so cosa sta pensando, ma so anche che non sono un guerriero pauroso, nonostante le apparenze siano contro di me. Gli zombie che mi stavano attaccando, pur essendo veloci, non lo sono abbastanza per bloccarmi, e riesco ad evitarli, allontandandomi...la loro limitatissima intelligenza, dominata dall'istinto primordiale di uccidere, li porta ad attaccare il mio compagno, che e' ancora relativamente in buone condizioni : appena vedo gli zombie girarsi verso di lui, mi lancio nuovamente, e con rinnovato vigore, contro di loro, e subito ne abbatto uno : il mio compagno allora comprende la mia tattica, e mi cura, mentre gli zombie non rallentano la loro furia omicida; alcuni zombie, forse dotati di un barlume di intelligenza, mi vedono e rivolgono nuovamente la loro attenzione verso di me, ma l'effetto sorpresa mi ha permesso di coglierli alla sprovvista...uno dopo l'altro cadono sotto i colpi miei e di quelli del mio compagno, non prima di averci comunque inflitto delle ferite terribili...
Per alcuni secondi, presi dalla furia della battaglia, continuiamo a sferrare colpi a destra e a manca, poi ci accorgiamo che solo il silenzio risponde alle nostre grida...ci guardiamo intorno, e solo polvere e ossa ci ricordano dello scontro appena concluso : il conte Strahd Von Zarovich e' definitivamente morto, e un senso di sollievo pervade il castello...la maledizione di Ravenloft e' scomparsa...io e il mio compagno ci guardiamo ansimanti, e improvvisamente cominciamo a urlare come pazzi, ci abbracciamo, e ci sentiamo in comunione con tutto il mondo : ci diamo il cinque, e dopo aver preso a calci i mucchietti di polvere, sporcandoci gli stivali, il mio compagno ci porta velocemente nel piano astrale, dal quale poi torniamo, trionfanti, a Midia. Dopo aver osservato con disprezzo tutti gli scettici che ci guardano ora con occhi sgranati e atteggiamento timoroso, baciamo (castamente) Rosetta e crolliamo sfiniti nei nostri letti, senza nemmeno cambiarci d'abito o lavarci.
Domani sara' un altro giorno di gloria...

Ah, mi accorgo solo ora che non vi ho detto i nostri nomi...

Il mio compagno si chiama Darkshadow...avrete sicuramente sentito parlare di lui...
Ed io? Beh, io mi chiamo Ravendusk...come dite? Non avete mai sentito parlare di me? In effetti e' vero, io sono ai piu' conosciuto con il nome di Abyss.
Ultima modifica di Draman il ven lug 07, 2006 8:40 pm, modificato 1 volta in totale.

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Martinus
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Messaggio da Martinus »

Grazie Draman, e grazie anche a Tyrant per questo magnifico racconto :)

Sunset
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mamma mia...

Messaggio da Sunset »

Stefano, mi fai venire le lakrimuccie....

Vojo VITTORIOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoo....
SIGH.

Un salumo ENORME ai SOCI.
Sunset

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Shevron
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Messaggio da Shevron »

Veramente emozionante, sono senza parole :shock:
Grazie a Draman e a Tyrant per il bellissimo racconto :D

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